Ciao a tutti! Come ho accennato nel mio ultimo post sui costumi da bagno vittoriani, trovo la storia dell'elastico piuttosto affascinante e ho pensato perciò che sarebbe stato un argomento perfetto per il nostro prossimo post... Quindi eccoci qui: oggi ci immergiamo nella storia di questo straordinario materiale! Sapevate che veniva utilizzato anche in epoca vittoriana? Continuate a leggere per scoprire di più! 😉
Le origini dell'elastico.
L'elastico, un materiale ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, ha una storia affascinante che risale alle antiche civiltà del Sud America: furono le popolazioni indigene le prime a scoprire e utilizzare la linfa della gomma (Hevea brasiliensis), realizzando resistenti protezioni impermeabili per i piedi, sfere per i rituali e altri oggetti essenziali. Questa sostanza naturale fu introdotta in Europa dai conquistadores spagnoli nel XVI secolo, ma inizialmente fu considerata più una curiosità che un materiale utile.
Nel 1736, l'esploratore francese Charles Marie de La Condamine presentò campioni di gomma all'Académie Royale des Sciences, descrivendo il materiale con il termine peculiare "caucciù". Questa fu una delle prime introduzioni scientifiche formali della gomma naturale nel mondo accademico europeo e contribuì in modo significativo al crescente interesse europeo per questo materiale.
Fasce elastiche nell'epoca vittoriana.
In seguito, Thomas Hancock fu uno dei pionieri nell'uso commerciale dell'elastico e registrò diversi brevetti negli anni '20 dell'Ottocento per sistemi di fissaggio elastici applicati a guanti, giarrettiere, scarpe e calze. Durante i suoi lavori, Hancock osservò che stava scartando grandi quantità di gomma. Questa scoperta lo portò a sviluppare la "macchina per decapaggio" o masticatore , uno strumento progettato per ridurre al minimo lo spreco di materiale riutilizzando la gomma di scarto. Non commercializzò il materiale, principalmente perché gli elastici che creò non erano pratici poiché si ammorbidivano notevolmente durante l'estate e diventavano duri e fragili durante l'inverno.
Tuttavia, la produzione di massa di gomma elastica divenne possibile solo durante la Rivoluzione Industriale . Nel 1839, Charles Goodyear (da cui prende il nome l'azienda di pneumatici Goodyear) fece una scoperta molto importante quando sviluppò il processo di vulcanizzazione, che rese la gomma più durevole e resistente al calore. Questa innovazione avrebbe infine reso la gomma un materiale fondamentale per le moderne applicazioni industriali.
Grazie a questi progressi tecnologici, l'era vittoriana vide una graduale diffusione dell elastico in diversi settori. Nell' abbigliamento nello specifico si usó per piccoli articoli, come inserti per stivali, ghette, guanti e altri accessori che richiedevano un sistema di allacciatura rapido. L'elastico si trovava alle volte persino nelle cinghie delle cinture svizzere, e gli elementi elastici erano fra i più comuni nelle calzature maschili.


Un paio di scarpe da donna con inserto elastico del 1870.
Tuttavia, è fondamentale comprendere che l'elastico, sia sotto forma di nastro che di tessuto, non veniva utilizzato nell'epoca vittoriana così come lo conosciamo oggi. Le applicazioni dell'elastico rimasero limitate e non si adattarono agli stili e alle silhouette dominanti dell'epoca. I corpetti degli abiti vittoriani non presentavano elementi elastici, né le cinture delle gonne si basavano su materiali elastici. Mentre alcune tracce di questo materiale sono state trovate in alcuni corsetti dell'epoca vittoriana (alcuni appositamente progettati per applicazioni sportive), la stragrande maggioranza di questi indumenti intimi essenziali era realizzata come di consueto senza elementi o inserti di questo genere.
Un tipico corsetto tardo vittoriano in materiali non elastici, datato 1870 e conservato presso il Met Museum.
Corsetto con arricciatura laterale "elastica", datato 1885. Come vedremo poi l' inserto contiene wire springs (ossia molle in metallo).
Questa scelta fu deliberata e pratica: la moda femminile vittoriana richiedeva capi in grado di sostenere un peso considerevole dovuto a più strati di indumenti. I corsetti fungevano da base per elaborate strutture di abiti, richiedendo materiali che ne mantenessero la forma senza cedere. Gli ideali di moda dell'epoca – con la loro enfasi su silhouette drammatiche, vita stretta e gonne sostenute per esempio da crinoline o sellini e bustini– richiedevano una costruzione rigida. La natura elastica dell'elastico per l'appunto, pur essendo un'innovazione entusiasmante, era incompatibile con i requisiti dell'abbigliamento vittoriano, dove mantenere una forma precisa e fornire un supporto costante erano fondamentali.
È importante notare che il termine "elastico" nella moda Ottocentesca aveva un significato diverso da quello odierno. Nei corsetti e negli stays dal 1800 al 1809 per esempio, "elastico" si riferiva a molle di filo metallico strettamente avvolte e cucite in canali, non a materiali elastici. Un cambiamento rivoluzionario avvenne intorno al 1830, quando la gomma indiana iniziò a sostituire in alcuni casi queste molle metalliche. Come riportato da The Lady's Magazine nel 1830, questo "irrigidimento elastico con una sostanza vegetale" fu elogiato perché "non taglia il tessuto che lo ricopre, né si corrode con il verderame". Nel 1831, alcune fonti descrivevano come "la gomma indiana sia prodotta in fibre resistenti ma delicate che possiedono tutta l'elasticità del filo metallico senza essere soggette a rotture o corrosione".
Uno stays del 1805 con molle metalliche proveniente dal Museo del Met .
Applicazioni odierne.
Oggi, difficilmente possiamo immaginare il nostro guardaroba senza elastici: dalla cintura dei nostri jeans preferiti alle spalline dei nostri reggiseni sportivi, l'elastico è diventato un elemento invisibile ma essenziale del nostro abbigliamento quotidiano. Oltre alla moda, questo materiale ha trovato posto in innumerevoli applicazioni, dai semplici elastici per capelli ai dispositivi medici più innovativi.
Ripensando a questo viaggio insieme, dalle antiche scoperte amazzoniche alla moderna tecnologia tessile, sono rimasta colpita da come una semplice linfa d'albero abbia trasformato il nostro modo di vestirci e vivere... La storia dell'elastico ci ricorda che a volte i cambiamenti più rivoluzionari provengono dai luoghi più inaspettati! ⭐
Ma a parte questo, sono stupita da come questo materiale venisse utilizzato durante l'epoca vittoriana, cosa per molti piuttosto sconosciuta. Ma ricordate, se desiderate realizzare un guardaroba vittoriano, scegliete con cura se e dove utilizzare materiali elastici. Meglio non farlo proprio, se possibile eviterei totalemente la cosa 😉 !
Seguitemi sui socials per restare aggiornati sui miei ultimi cartamodelli e sui nuovi post del blog... La prossima settimana condividerò con voi le novità sui costumi da bagno vittoriani che sto cucendo!
Se sei interessato comunque a ricreare accessori vittoriani che includano elastici, ecco due tutorials in cui si possono aggiungere:
1860 Victorian Style Waist Belt BERYL (puoi inserirli nelle spalline del modello con straps) 😊
Victorian Style Spats LOKI (puoi inserirli nello strap di chiusura).
Per ulteriori informazioni e letture:
- Un paio di scarpe antiche
- Wikipedia
- Storia dell'elastico
- Un blog che parla di tessuto a molle, con vari riferimenti storici.
- La storia della biancheria intima, C. Willet Phillis & Cunnington.
- L'abbigliamento femminile inglese nel diciannovesimo secolo: una guida completa (Dover Fashion and Costumes)

